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Cenni Storici
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Cautano è uno dei 5 comuni che formano la Valle Vitulanese , situato nella fascia interna della Regione Campania nel settore Nord Occidentale dell’Appennino Campano, posto ai piedi dei monti omonimi  facenti parte della grande catena del Taburno . Esso è situato ad una quota di circa 300m slm  posto in una pianura di livello inferiore rispetto a tutti gli altri paesi della valle, caratterizzato da una popolazione da sempre dedita all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato locale. Il suo territorio molto vasto confina con Vitulano, Foglianese, Campoli, Tocco, Frasso T. e Solopaca.

Il nome Cautano sembra abbia  un’origine molto remota, alcuni studiosi infatti fanno risalire le sue origini al periodo tardo- sannitico , attribuendo la sua fondazione ai profughi di Caudio , capitale dell’antico Sannio andato distrutto durante la guerra sannitica, che andarono ad abitare queste zone e qualche altra sia andata anche nelle zone di Foglianese visto che  anche qui si riscontra un casale con questo nome (Cautani). E infatti,  esaminando la parola ,Cautano, si può dedurre che essa viene da Caudium, poi Caudini o Caudani e da questo si sia poi passato a Cautani o Cautano.

A tal proposito una conferma che queste zone siano state abitate da gente latina  ci è data anche dalla testimonianza di alcune lapidi come quella ritrovata nella zona detta Tre Barili ed ora collocata al Comune, e riportata dal Mommsen al N. 1396 che parla dell’Imperatore Gallo e quindi risalente al III sec. d.C. e cioè verso il 250.

La lapide, scritta da entrambi i lati,  riporta questa dicitura:

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DEDICAT. III. IDU.

IAN. IMP. GALLO

……………..VVANO

…………….I CENS

…..O. PRAES…….N….

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Con il tempo il nome Cautano non ha subito nessuna trasformazione, tale lo si riscontra anche in un diploma dell’852 di Radelgario   principe di Benevento col quale si da i beni in Biturano ed in Cautano , finibus Folianensibus, ad Autolo orefice. Si trova poi nominato nelle investiture feudali del Vallo di Vitulano e della Baronia di Tocco. 

Cautano è formato da vari casali quali:Cacciano, Trescene e Fornillo, quest’ultimi termini longobardi che indicavano il posto adibito alla trebbiatura. Altri termini longobardi sono Sala (luogo nel quale venivano riscossi i canoni per l’affitto dei terreni) e Corticella che è il termine più significativo di testimonianza della civiltà longobarda. Infatti, nei loro insediamenti i Longobardi provvedevano innanzitutto a disboscare e bonificare il luogo prescelto, realizzando poi le abitazioni e lasciando una parte di terreno comune (curtis) nel quale veniva spesso realizzata una chiesa.

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Un chiaro esempio è la piazza di Cacciano detta appunto Corticella.

 Cacciano, la frazione più grande, ha anch’esso un’origine remota, lo si trova menzionato  in un diploma del 1109 di Roberto Conte di Alife, nel quale viene evidenziata la privazione della sede vescovile della città di Tocco, assegnando i privilegi della Cattedrale di S.Pietro di Tocco alla chiesa di S. Andrea Apostolo in Cacciano elevandola  ad Arciprete.

Cacciano divenne, cosi, centro spirituale di tutta la valle, dalla cui Arciprete dipendevano tutti i Curati o Vicari della valle che cedevano il posto all’Arciprete qualora costui si fosse recato nel loro territorio.

Il territorio di Cacciano, secondo una comune consuetudine, viene indicato con il nome del proprietario dei terreni e quindi che abbia preso il nome da un componente della famiglia Caucius.

Infatti, a Vitulano si erano stabiliti i familiari di Claudio Gabino, legionario romano che, in Sassonia,  aveva  combattuto vittoriosamente contro i Cauci, ed al quale era stato concesso di adoperare il cognome Caucius. .

Molto probabilmente, questa famiglia, aveva delle proprietà anche fra il torrente Jenga e i monti del Taburno da qui si sia avuta la denominazione Caucianus e quindi Cacciano che stava ad indicare la zona bassa, mentre la parte alta veniva indicata con l’aggettivo Cautanus (roccioso) e da qui Cautano. All’inizio del XIX sec. Cautano e Cacciano,  formavano due comuni differenti e cioè Cautano (che contava circa 680 abitanti) e Cacciano-Fornillo (con 491 abitanti), poi con decreto del 7 maggio 1851 questi due comuni furono uniti formando un solo paese e vista la prevalenza di abitanti del casale di Cautano fu decisa la soppressione di Cacciano e l’elevazione a comune di Cautano. Il comune fu aggregato alla Provincia del Principato Ultra del Regno delle due Sicilie, con capoluogo Montefusco (fino al 1806) e poi Avellino. Con l’avvento dell’Unità d’Italia il comune passò  alla provincia di Benevento nata dalla divisione dei comuni dalle province del Molise (che

arrivava fino al comune di Ponte), Terra di lavoro ( che si estendeva fino al comune di Frasso Telesino) e Principato Ultra del regno borbonico. Furono così unite due entità, Benevento e la sua attuale provincia,  ben diverse tra loro sia per cultura che per tradizioni.  Nel secolo scorso Cautano fu uno dei più importanti centri del brigantaggio del Sannio, qui infatti era dislocato il quartiere generale di uno dei più sanguinosi briganti che la storia del

meridione abbia avuto , il capo-brigante Martino Luciano che fu fucilato dai bersaglieri del generale Cialdino nella Piazza di Cautano.

Con gli anni  il paese è andato sempre più crescendo, importante fu all’inizio del ‘900 la coltivazione e la lavorazione della seta che poi però è andata morendo. Con l’avvento del fascismo questa zona hanno avuto un notevole sviluppo istituzionale.

Inoltre con la visita del Re d’Italia a Cautano furono iniziate le prime opere come la costruzione delle strade e della scuola. Negli anni del dopoguerra con il boom dell’industrializzazione dei paesi dell’Italia del centro-nord il comune vide una diminuzione della popolazione  di circa il 10%.

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FONTI

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  • Comunità Montana del Taburno, Campania e Turismo, edizioni Publitaf Napoli. La chiesa del Pescatore.

  • Marcarelli G., L'Oriente del Taburno. Storia dell'antica città di Tocco e dei suoi casali, casa editrice Forche Caudine Benevento 1916.

  • Meomartini, Il Sannio Beneventano. -Morfologia e Urbanistica, Benevento 1970.

  • Tirone E., Vitulano tra Cronaca e Storia, 1994.

  • Pro Loco "Cepino-Prata", Cautano viaggio nel tempo e nei ricordi, Tipolitografia Borrelli srl, San Giorgio del Sannio (BN), 2009.

DEDICAT. III. IDU.

IAN. IMP. GALLO

……………..VVANO

…………….I CENS

…..O. PRAES…….N….

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