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Il calendario

Di una civiltà contadina

 

La base della civiltà contadina era il calendario basato sui cicli agrari e sull’uso del computo delle fasi lunari per le coltivazioni. Il calendario dell’anno e delle stagioni vedeva intrecciarsi i tempi del lavori, delle semine, e dei raccolti, con il tempo delle feste. I tempi dei lavori si basavano sull’esperienza degli anziani e sull’uso dei lunari, dov’erano segnate le cesure delle stagioni(es,”Santa Lucia la notte più lunga che ci sia”…),venivano dati consigli agrari, si ribadivano credenze. Le feste seguivano il calendario detto del ‘ciclo dell’anno’, anch’esso basato su credenze antiche(le previsioni dell’anno basate sul giorno della Candelora ad esempio), pronostici sul racconto, ma anche ritmi e indicazioni per il tempo festivo.

Nel mondo contadino importante era il modo di classificare le ore della giornata.

Un modo di dire ancora vigente ci introduce nel problema.

Nelle nostre zone, riferendosi all’ultimo suono delle campane, si sente ancora dire: è suonata ventiquattrore. A questa antica espressione, oggi, non diamo nessuna importanza. Nel passato, invece, segnava il termine della giornata. Dopo con la prima ora iniziava il nuovo giorno. L’inizio del conteggio al tramonto di ogni giorno e il compimento della ventiquattresima ora al tramonto successivo fa parte del sistema di misurazione del tempo detto “Ore italiche solari”.

Queste ore ebbero grandissima diffusione in Italia(da qui il nome), e rimasero in uso fino ai primi decenni del 1800, quando furono adottate le “Ore moderne”, quelle che conosciamo attualmente.

Ritornando all’uso delle ore italiche, si comprende bene che col tramonto finiva un giorno e ne iniziava un altro; la notte apparteneva interamente al giorno successivo.

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FONTE

  • Meoli R., Pro Loco "Cepino-Prata", Cautano viaggio nel tempo e nei ricordi, Tipolitografia Borrelli srl, San Giorgio del Sannio (BN), 2009.

Tradizioni e abitudini

 

Il territorio di Cautano va visto come un mondo che fu contadino per antica tradizione e abitudine. I contadini che vivevano sui poderi, hanno curato e rispettato nei secoli l’equilibrio e la bellezza del paesaggio. Un paesaggio basato in generale sulla combinazione delle principali colture: il grano, la vite, l’olivo; e verso la montagna con il lavoro di taglialegna, boscaioli, carbonai. Finchè i contadini hanno vissuto sulla terra, e della terra, la campagna era come un giardino, ancora in gran parte visitabile sul territorio d’oggi, che pure in diverse aree comincia ad essere dominato dall’abbandono e da una nuova selvatichezza.

Cautano

Un viaggio nel tempo

Cautano, paese ricco di esperienze storiche,di feste e di modi di vita, con un paesaggio ancora legato all’impronta che per secoli diede ad esso una laboriosa civiltà contadina, quella che sta ancora dietro la vita d’oggi, i suoi ritmi, il rispetto del territorio, il gusto dei cibi prodotti localmente.

I MARMI DI CAUTANO

 

Tra i comuni di Cautano e Vitulano, alle falde del monte Camposauro, vi sono numerosi affioramentidi brecce calcaree policrome, di calcari sbrecciati e di alabastri calcarei che nell’insieme prendono il nome di “MARMI DI VITULANO”.

Anche se questi marmi furono sfruttati sin dall’antichità, solo nella seconda metà del XIX sec. vi fu un più razionale uso delle cave esistenti che, all’epoca, erano ben sei situate tra i comuni di Cautano e Vitulano

 I marmi di Vitulano sono stati usati sin dall’antichità imponendosi in tutto il mondo tanto che Carlo di Borbone (XVIII sec.),  re di Napoli, se ne si assicurò l’uso e il Vanvitelli lo utilizzò per comporre il sontuoso “scalone d’onore”  nella Reggia di Caserta, di Napoli e di Portici. Inoltre, tra gli altri impieghi si annovera: il Duomo , il Museo Nazionale e la Borsa di Napoli; in Roma venne utilizzato nella cappella Torlonia di S. Giovanni in Laterano e nella chiesa dei SS. Apostoli; la Camera di Commercio e la Posta Centrale di Benevento e nelle chiese dalla Valle Vitulanese. Intorno alla fine del XIX sec. Furono esportati anche in Francia, Nord America, Inghilterra Australia e, come è noto, per rivestire le Guglie del Cremlino in Russia nel 1922.

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FONTI

  • Pro Loco "Cepino-Prata", Cautano viaggio nel tempo e nei ricordi, Tipolitografia Borrelli srl, San Giorgio del Sannio (BN), 2009.

  • D'Argenio B., Osservazione sulla genesi e l'età dei marmi di <vitulano e sulla Paleogeografia del Monte Camposauro, Napoli 1961.

  • D'Argenio B., Osservazioni geomorfologhiche sul gruppo del Taburno, Napoli 1959.

  • Dati Federico, il volo della poiana, 2004.

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L'Infiorata

Un'altra importante manifestazione che si tiene a Cautano è l'infiorata in onore del Corpus Domini.

Le strade e le piazzette vengono ornate con spenditi fiori colorati. La raccolta inizia circa 10 giorni prima.

Le luci e le pietre del paese creano una bellissima atmosfera. Tutto iniziò 20 anni fà quando un gruppo di ragazzi in occasione del Corpus Domini cominciarono a ornare gli spazi antistanti le chiese con fiori coloratissimi e profumatissimi.

Oggi viene coinvolta l'intera popolazioe a questa manifestazione, vengono realizzati veri e propri disegni che sembrano uscire dalla tavolozza di un pittore.

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